Enzo Sereni nasce a Roma nel 1905 da una famiglia importante della borghesia romana. Nella situazione complessa e contraddittoria dell’ebraismo italiano durante la prima fase del regime fascista, il giovane Enzo, abbraccia l’ideologia sionista, e sceglie di fare l’aliyah, ovvero l’emigrazione in Terra di Israele, negli anni segnati dalla fame e dalla crisi economica. Fonda il kibbutz Ghivat Brenner, dando un contributo fondamentale all’idea dell’insediamento comunitario. Eroe a lungo dimenticato, nel maggio 1944, nell’ambito di una missione, si lancia con il paracadute in Italia, per aggregarsi ai partigiani e organizzare la fuga degli ebrei rimasti, ma per errore finisce nella zona posta sotto il controllo tedesco. Dopo la cattura viene deportato a Dachau e qui ucciso. Raccontare oggi la vita straordinaria del chalutz, il pioniere Enzo Sereni, significa comprendere la storia del sionismo italiano.
Anno pubblicazione 2012, traduzione Sara Kaminsky e Maria Teresa Milano