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Tra le tante cose che, da Cerlogne a Marco Gal passando per Désiré Lucat e René Willien, sono state scritte nel francoprovenzale della Valle d’Aosta, mancava il romanzo. Floran Corradin si misura con questo genere, dimostrando che il patois è uno strumento che serve a ogni uso, comune e letterario. Il libro è una storia fatta di storie, che iniziano nel VI secolo dopo Cristo, al tempo di sant’Orso e del vescovo ariano Ploziano, passano attraverso la peste del 1630, approdano nella La Thuile dell’inizio del XX secolo. È un viaggio nella memoria, nello spazio e nel tempo, alle radici delle radici.
Anno pubblicazione 1999